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Il Faust (parte 1)


Prima parte della tragedia
Notte: Faust si rende conto di non sapere nulla desiderio di reagire alla conoscenza libresca per avviarsi, staccandosi dall'illuminismo, verso una conoscenza intuitiva per svelare l'essenza della natura. Vuole arrivare alla chiarezza. Invoca lo Spirito della terra, ma si conclude in una sconfitta perché sente ancor più dolorosamente la distanza tra l'uomo e Dio, tra la creatura finita e l'infinito. Viene rispinto entro i limiti delle sue umane possibilità, come castigo di essersi creduto simile a Dio. Dialogo con Wagner (studente) che vorrebbe sapere sempre di più. Wagner è il rappresentante della decadente tradizione della retorica umanistica e di alcuni aspetti della letteratura del tempo.
Più tardi, solo decide di suicidarsi, per rientrare nell'universale, nell'infinito. Il desiderio di vivere e l'aspirazione di fondersi con il tutto sono in Goethe spesso uniti con il senso della morte. Faust crede l'inferno una creazione umana. Gli angeli evocano in lui il periodo felice della sua giovinezza e lo fermano.
Streben: impulso che non lo abbandonerà mai, come energia vitale e positiva. Allo Streben di Faust, che è desiderio di andare sempre oltre i risultati delle proprie esperienze, si oppone il Genus di Mefistofele, che è quasi voluttuosa pigrizia di appagarsi in quello che è.
Fuori della porta della città: giovani a passeggio.
Inquietudine di Faust contrasta con la pacata esistenza di Wagner e il primitivo viversi della folla. Faust si rivolge agli spiriti dell'aria perché lo strappino alla sua chiusa esistenza.
"Due anime abitano nel mio petto, l'una si vuol separare dall'altra".Faust è ormai fuori dal dualismo cristiano: cielo / terra, Uomo / Dio, natura / spirito. Il suo dualismo è dentro di lui. Ecco le due anime. Una lo avvince al mondo sensibile, l'altra verso l'infinito e il divino.. il diavolo è un po' la voce della prima anima, ma Faust sa che la seconda avrà il sopravvento.
Faust vede un cane Mefistofele
Studio: dal cane si sviluppa Mefistofele. Non appare a Faust perché è stato evocato, ma per il discorso del prologo in cielo. D'altro canto Faust non aveva invocato il demonio, ma gli spiriti che stanno tra cielo e terra. Mefistofele gli si presenta come un diavolo come tutti gli altri.
Studio: patto. Faust accetta le condizioni di Mefistofele e questi crede che vincerà la scommessa saziandone il corpo e l'animo di brutali piaceri. Faust, poco preoccupato di com'è l'aldilà perché non crede all'aldilà tradizionale, si sente legato alla terra e vuole vivere qui la sua esperienza, è anche convinto che non potrà mai arrivare a una dichiarazione che indichi soddisfazione e sazietà nel suo animo perché non crede nemmeno a queste possibilità. Nell'accettare il patto egli accetta anche il patto con se stesso: non soggiacergli. Faust si ribella al suo tempo e alla cultura. Solo se Mefistofele riuscirà a spegnere il suo desiderio di agire, Faust sarà sconfitto. Ma sa anche che Mefistofele, per la sua natura, non può capire l'essere umano nel suo alto tendere e gli chiede che gli può dare senza illudersi. Faust arriva ad un impegno con sé stesso e contro Mefistofele: non lasciar mai spegnere il suo desiderio di vita germe della vittoria finale di Faust. Mefistofele, che gli consiglia di abbandonarsi ai piaceri della vita, non lo comprenderà mai. (leggi pag. 83)
Faust - Goethe volta le spalle all'Illuminismo per abbracciare l'irrazionalità dello Sturm und Drang: "entro qualsiasi costume sentirò sempre la pena di questa angusta esistenza terrena". Entra uno scolaro che rappresenta Goethe giovane di Lipsia.
Cantina di Auerbach a Lipsia: ambiente studentesco. Arrivano Faust e Mefistofele. Faust quasi non parla, il diavolo fa uscire il vino dal tavolo ma, quando inavvertitamente uno studente lo fa cadere per terra, si trasforma in fiamme.
Cucina della strega: Faust ringiovanisce, da questo momento è il personaggio principale.
Strada: inizia il dramma di Margherita il suo amore per Faust si risolverà in tragedia personale e creerà la distruzione di quella piccola società che prima la protegge e poi l'imprigiona. Faust è attirato da questo semplice mondo idillico e sente che ciò lo pone in urto con il suo Streben. Il contrasto non si risolve. Margherita rappresenta un po' tutte le donne amate da Goethe nella sua giovinezza. Egli vede in Margherita e nel suo agire una prova di quella forza irresistibile che è nella natura, e che avvince e domina anima e sensi. Lentamente il suo amore per Faust le farà superare tutte le barriere: la differenza sociale, religiosa, il ritegno morale per una notte d'amore senza matrimonio.
Sera: Faust e Mefistofele vanno a casa di Margherita, ambiente impregnato di castità e purezza. Faust vi lascia un cofanetto pieno di gioielli. Il suo desiderio sessuale si tramuta in amore. Lei lo trova.
Passeggiata: Mefistofele racconta a Faust che la madre ha portato il cofanetto al parroco condanna l'avidità della chiesa.
La casa della vicina: Margherita ha trovato un altro cofanetto e lo porta da Marta. Arriva Mefistofele, comunica a Marta la morte di suo marito e le fa la corte.
Strada: "in breve tempo Margherita sarà vostra".
Giardino: conversazione delle due coppie. Faust e Margherita molto innamorati, Mefistofele schiva le allusioni di Marta e lei insiste. Ogni dialogo tra Margherita e Faust è sempre più caldo fino ad arrivare alla dichiarazione d'amore.
Bosco e caverna: monologo di Faust, è una preghiera di ringraziamento allo Spirito della terra che, attraverso il finito, il terreno (l'amore per Margherita), ha costruito un legame con l'infinito. l'amore gli ha insegnato anche che la conoscenza dell'infinito passa attraverso il finito. Faust avrebbe raggiunto equilibrio, conoscenza e fusione con la natura se non o turbasse la compagnia di Mefistofele, cui ormai è legato. Senza Mefistofele ha stabilito con sé e la natura un rapporto diverso, gli pare d'essersi purificato con l'aver frenato il desiderio di possedere Margherita.
Sopraggiunge Mefistofele che cerca di tramutare l'amore in passione, Faust si rende conto che non la può frenare e vi si abbandona. Distrugge in sé ciò che vi era di grande e nobile e distrugge anche l'ingenuità di lei.
Giardino di Marta: Margherita ha ormai deciso di darsi a Faust, sente che quello è il suo destino. Ma sente il bisogno che la loro unione sia dello spirito e della carne e s'informa sulla religiosità di lui. La religiosità di Faust è quella dello Sturm und Drang, una religione di natura. Margherita ha i primi dubbi sulla natura di Mefistofele. Faust le dà delle gocce da mettere nella bevanda della madre affinché dorma.
Alla fonte: è passato un po' di tempo. Margherita sa, anche se la sua colpa non è ancora visibile.
Bastione: Margherita non si può rivolgere a nessuno per conforto, nemmeno all'amato che è egoisticamente lontano.
Notte: Faust uccide Valentino, il fratello di Margherita, che vuole svergognare pubblicamente la sorella, poi deve fuggire dalla città.
Duomo: funerale della madre, che è morta per il narcotico senza potersi confessare. Margherita, senza madre, fratello e Faust, è completamente sola.
Notte di Valpurga: festa sensualmente pagana. Mefistofele conduce Faust sul Brocken nella speranza che questi conosca la lussuria e vi si abbandoni, ma Faust non vi si perde totalmente perché a richiamarlo a sé c'è l'immagine di Margherita, simbolo della donna-amore. E' questa che vincerà sulla donna-lussuria e lo richiamerà dall'abisso della lussuria, volgendolo verso nuove esperienze.
La scena si divide in quattro parti:
salita di Faust e Mefistofele verso il Brocken;
rappresentazione della notte di streghe e lussuria;
partecipazione di Faust e Mefistofele alla danza volgare;
apparizione di Margherita;
Passano molti personaggi a cui Goethe ha dato un riferimento satirico (i malcontenti che si lamentano di tutti ma non fanno nulla per cambiare le cose, il poeta dilettante, i poeti modesti, Nicolai, i poeti della vecchia scuola, persone volubili, Lavater, Fichte, Kant, Jacobi, la scuola di Hume).
Giorno fosco, campagna: si ritorna all'azione. Faust scopre che Margherita è in prigione e vuole farla fuggire, offuscando i sensi del carceriere.
Carcere: Faust è lì per il suo dovere di uomo e per pietà, ma non più per amore. Soddisfatta la sua passione, vuole riprendere la sua ricerca. Lei lo capisce. In Margherita comincia ad affiorare il senso dell'errore commesso, per non vorrà seguirlo e dichiarerà la sua volontà di espiazione. Così si salva. Vede Mefistofele alle spalle di Faust e sente che lui è perduto. L'invocazione finale "Heinrich, Heinrich!" è la promessa di un amore dopo la morte.

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